Gay & Bisex

In Treno


di sissyslut
14.03.2025    |    46    |    0 8.0
"Anche…» Si interrompe, i suoi occhi che scendono lentamente lungo il mio corpo, «…se prova a nascondersi dietro una maschera..."
Il treno sferraglia, il rumore dei binari che si confonde con il battito accelerato del mio cuore. Sono seduto vicino a lui, un uomo dall’aspetto sicuro di sé, con uno sguardo penetrante che sembra vedere oltre le apparenze. Mi sento osservato, ma non nel modo in cui di solito accade. Non è uno sguardo di curiosità banale, è qualcosa di più profondo, come se stesse cercando di decifrarmi.

Mi aggiusto la giacca, cercando di sembrare disinvolto, ma ora ho paura che il mio profumo, dolce e floreale, tradisce qualcosa di me. Non è il solito dopobarba, e forse sembra averlo notato. Quando si volta verso di me, i suoi occhi mi scrutano con un’intensità che mi fa sentire nudo, esposto.

«C’è qualcosa che non va?» chiedo, cercando di mantenere la voce calma, ma c’è un tremito quasi impercettibile.

Lui sorride, un sorriso che sembra sapere più di quanto dovrebbe. «No, niente di sbagliato. Solo che… hai un profumo interessante.. »

Il cuore mi si blocca per un attimo. È la prima volta che qualcuno lo nota così apertamente. Di solito, le persone non ci fanno caso, o fingono di non accorgersene. Ma lui… lui sembra divertito, quasi intrigato.

«grazie» rispondo, cercando di fare finta di nulla. «ti piace?»

Ride, un suono basso e caldo che mi fa venire i brividi. «Molto. Lo aveva l’ultima donna che ho scopato»

Mi sento scoperto, ma non in modo spiacevole. C’è qualcosa nel suo tono, nel modo in cui mi guarda, che mi fa sentire al sicuro, quasi desideroso di giocare. Mi sposto leggermente, avvicinandomi a lui senza nemmeno rendermene conto.

«Qualche anno fa?» chiedo, divertita con voce più bassa, quasi un sussurro.

Lui mi fissa, i suoi occhi che sembrano scavare dentro di me. «qualche ora fa. Penso che ti stia benissimo. Adatto alla tua personalità»

Il mio respiro si fa più rapido. Non mi aspettavo questa franchezza, questa sicurezza. Di solito, sono io a condurre il gioco, a decidere quanto mostrare e quanto nascondere. Ma con lui è diverso. Lui sta prendendo il controllo, e io… io mi lascio fare.

«Sei bravo a leggere le persone,» dico, cercando di mantenere un tono leggero.

Lui sorride, un sorriso che promette molto più di quanto dica. «Si,ed adoro anche giocare. E tu? »

Mi mordo il labbro, un gesto che faccio spesso senza pensarci, ma questa volta so che non gli è sfuggito. «A volte. Ma solo con chi è all’altezza.»

Lui si avvicina ancora di più, il nostro respiro che quasi si mescola. «E se ti dicessi che so esattamente come farti divertire?»

Rido, un suono nervoso che tradisce la mia emozione. «Non è così semplice»

Il treno rallenta, ma io non riesco a distogliere lo sguardo da lui. Lui sfiora la mia mano con le sue dita, un tocco leggero che mi fa venire la pelle d’oca.

«Oh, per nulla,» sussurra. «So esattamente di cosa hai bisogno»

Mi sento arrossire, ma non distolgo lo sguardo. C’è qualcosa in lui che mi attrae, qualcosa che va oltre il suo aspetto o il suo modo di fare. È la sua sicurezza, il modo in cui sembra conoscermi già, anche se ci siamo appena incontrati.

«cosa?,» dico, la voce più bassa, carica di un desiderio che non riesco più a nascondere.

Lui sorride, un sorriso che mi promette molto più di quanto osi immaginare. «Aspetta ancora un po’. Il viaggio è lungo, e abbiamo tutto il tempo per scoprire quanto possiamo divertirci.»

Lui si sposta ancora di più verso di me, il suo corpo che ora occupa quasi tutto lo spazio tra noi. Il suo sguardo è fisso, intenso, e sento il calore del suo respiro sulla mia pelle. C’è qualcosa di predatorio nel modo in cui mi guarda, come se sapesse già cosa sto pensando, cosa sto sentendo.

«Sai,» dice, la voce bassa e carica di un’intenzione che non lascia spazio a dubbi, «non dovresti andare in giro con un profumo così femminile. Forse altri non se ne accorgono, ma io… io ho un istinto per scoprire certe cose.»

Mi sento arrossire, le guance che bruciano di imbarazzo e di qualcos’altro che non voglio ammettere. «Cosa vuoi dire?» chiedo, cercando di mantenere un tono neutro, ma la mia voce tradisce un tremito.

Lui sorride, un sorriso che mi fa sentire nudo, esposto. «Sai, so riconoscere una donna quando vuole essere scopata. Anche…» Si interrompe, i suoi occhi che scendono lentamente lungo il mio corpo, «…se prova a nascondersi dietro una maschera...»

Il cuore mi batte così forte che temo possa sentirlo. Mi sento attratto, affascinato, ma anche impaurito. Lui è troppo sicuro di sé, troppo diretto. Eppure, c’è qualcosa in lui che mi fa desiderare di scoprire dove potrebbe portare questo gioco.

«Non so di cosa stai parlando,» mento, cercando di distogliere lo sguardo, ma non ci riesco. I suoi occhi mi tengono incollato, come se avesse già vinto.

«Oh, lo sai benissimo,» sussurra, avvicinandosi ancora di più. Ora il nostro viso è a pochi centimetri di distanza, e sento il calore del suo corpo che mi avvolge. «Devi sapere che il mio cazzo è già di marmo solo a pensare a cosa potremmo fare.»

Mi sento mancare il fiato. Le sue parole sono così crude, così dirette, che mi lasciano senza parole. Non so se arrossire, ridere o scappare. Ma una parte di me, una parte che non voglio ammettere, è eccitata da questa situazione.

«Sei pazzo,» dico, cercando di sembrare indignato, ma la mia voce è troppo debole per convincere chiunque.

Lui ride, un suono basso e sensuale che mi fa venire i brividi. «Forse. Ma tu sei ancora qui, seduto accanto a me, anche se potresti alzarti e andartene in qualsiasi momento. Quindi, dimmi… cosa ti trattiene?»

Lo guardo, cercando di trovare una risposta, ma non ne ho una. O forse ce l’ho, ma non voglio ammetterlo. Lui mi affascina, mi spaventa, mi eccita. È un mix di emozioni che non so gestire.

«Sono sconvolto..» dico finalmente, la voce appena un sospiro.

Lui sorride, un sorriso che promette molto più di quanto dica. Sconvolto di cosa? Di come sarebbe sentirli dentro di te? Di come ti farei urlare più volte il mio nome?»

Mi sento arrossire ancora di più, le sue parole che mi colpiscono come una scossa elettrica. «Sei senza vergogna,» mormoro, cercando di sembrare scandalizzato, ma so che non ci riesco.

«E tu sei una troia,» risponde, la voce bassa e carica di desiderio. «E sai cosa? Mi piaci così.»

Il treno rallenta di nuovo, ma io non riesco a distogliere lo sguardo da lui. Lui mi affascina, mi spaventa, mi eccita. E per la prima volta, mi rendo conto che non voglio scappare. Voglio vedere dove mi porterà questo gioco.

Sono stordito, incapace di pensare chiaramente. Le sue parole, il suo sguardo, il modo in cui occupa lo spazio accanto a me… tutto mi travolge. Mi sento come una preda, ma non riesco a trovare la forza per voler scappare. Anzi, una parte di me vuole vedere fino a dove può spingersi, fino a dove io posso spingermi.

Lui si avvicina ancora, il suo respiro caldo che sfiora il mio orecchio. «Toccalo,» sussurra, la voce così bassa che quasi non la sento. «Voglio che senti cosa mi hai fatto provare solo stando seduto qui, con quel tuo profumo da troietta e quel modo di guardarmi.»

Il cuore mi batte così forte che temo possa esplodere. Guardo intorno, ma i passeggeri sembrano ignari di quello che sta succedendo tra noi. Il rumore del treno copre ogni suono, ogni respiro affannoso. Mi sento al sicuro, protetto da questo piccolo mondo che abbiamo creato.

«Non posso,» mormoro, ma la mia voce è così debole che nemmeno io ci credo.

«Puoi,» dice lui, la mano che si posa sulla mia coscia, un tocco leggero ma carico di intenzione. «E lo farai. Voglio che senti quanto mi hai eccitato, quanto mi fai impazzire senza nemmeno provarci.»

La sua mano guida la mia, lentamente, verso di lui. Sento il calore del suo corpo attraverso il tessuto dei pantaloni, e poi… lo sento. È enorme, duro, pulsante. Il mio respiro si blocca, le dita che si chiudono involontariamente attorno a lui, sentendo la sua forma attraverso il tessuto.

«Vedi?» sussurra, la voce roca, carica di desiderio. «Questo è l’effetto che mi fai. Solo stando qui, con quel tuo odore, con quel tuo modo di guardarmi… mi fai diventare così.»

Mi sento eccitato, più di quanto vorrei ammettere. C’è qualcosa di incredibilmente provocatorio nel fatto di aver causato questo a un uomo senza nemmeno essere in abiti femminili, senza nemmeno aver fatto nulla di esplicito. È il potere della seduzione, della suggestione, e mi rendo conto che mi piace.

Lo guardo, i suoi occhi scuri che mi fissano con un’intensità che mi fa venire i brividi. È bello, possente, e c’è qualcosa nel suo sguardo che mi fa sentire desiderato, voluto. Le mie dita iniziano a muoversi quasi inconsciamente, massaggiandolo attraverso il tessuto, sentendo ogni sua reazione, ogni suo respiro affannoso.

«Così va bene,» sussurra, la voce roca, carica di piacere. «Continua così, troietta.»

Mi sento arrossire, ma non mi fermo. Anzi, il suo tono, le sue parole, mi spingono a continuare. Sento il potere che ho su di lui, e mi rendo conto che mi piace. Mi piace sapere che posso farlo impazzire, che posso farlo desiderare.

«è enorme » mormoro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle.

Lui si avvicina ancora di più, il suo respiro caldo che sfiora il mio orecchio. «Prendilo in mano,» sussurra, la voce bassa e carica di desiderio. «Stringilo. Voglio sentire le tue dita su di me.»

Lo guardo, incredulo, ma anche stregato. Le sue parole, il suo tono, mi fanno sentire come se non avessi scelta. E forse non voglio averne. Porto le mani verso di lui, sentendo il calore del suo corpo attraverso il tessuto dei pantaloni, e poi… lo sento. È enorme, duro, pulsante. Le mie dita si chiudono attorno a lui, stringendo delicatamente, sentendo ogni sua reazione, ogni suo respiro affannoso.

«Così va bene,» sussurra, la voce roca, carica di piacere. «Continua così, troietta.»

Mi sento arrossire, ma non mi fermo. Anzi, il suo tono, le sue parole, mi spingono a continuare. Sento il potere che ho su di lui, e mi rendo conto che mi piace. Mi piace sapere che posso farlo impazzire, che posso farlo desiderare.

«E’ bello,» mormoro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle. «Puoi fare di me quello che vuoi.»

Lui sorride, un sorriso che mi fa sentire nudo, esposto, ma anche desiderato. «E tu sei mia,» sussurra, la voce carica di promesse. «E farò di te quello che voglio.»

Le mie mani continuano a muoversi, lentamente all’inizio, poi con più sicurezza, sentendo ogni sua reazione, ogni suo respiro affannoso. Ogni tanto mi guardo intorno, cercando di capire se qualcuno potrebbe notare qualcosa, ma per fortuna nessuno sembra badare a noi. Il rumore del treno copre ogni suono, ogni respiro affannoso, e mi sento al sicuro, protetto da questo piccolo mondo che abbiamo creato.

«Sei così bello,» sussurro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle.

Il treno rallenta, avvicinandosi alla stazione. Le mie mani sono ancora su di lui, sentendo il suo corpo che si tende, che si avvicina al limite. Lui mi guarda, i suoi occhi scuri che mi fissano con un’intensità che mi fa sentire nudo, esposto, ma anche desiderato.

«Dammi il tuo indirizzo,» sussurra, la voce bassa e carica di desiderio. «Domani sera verrò a prenderti. Voglio vederti nei tuoi veri abiti, quelli che ti fanno sentire una donna.»

Lo guardo, incredulo, ma anche stregato. Le sue parole, il suo tono, mi fanno sentire come se non avessi scelta. E forse non voglio averne. «Come hai fatto a capire chi sono?» chiedo, la voce tremante, cercando di mantenere un tono sicuro, ma so che non ci riesco.

Lui sorride, un sorriso che mi fa venire i brividi. «Ho un radar,» dice, scherzando. «Quando vedo una troia, il mio cazzo diventa di marmo. E nel momento in cui mi sono seduto accanto a te, non ha smesso di essere duro.»

Mi sento arrossire, ma anche orgoglioso. Non posso credere che sia successo tutto questo, che un uomo così bello, così sicuro di sé, sia stato attratto da me. «Sei incredibile,» mormoro, senza nemmeno rendermene conto. Le parole mi escono di bocca prima che possa fermarle.

Lui sorride, un sorriso che mi fa sentire nudo, esposto, ma anche desiderato. «E tu sei una tentazione,» sussurra, la mano che stringe la mia ancora di più. «E sai cosa? Non voglio resisterti.»

Il treno si ferma, e io mi rendo conto che è ora di scendere. Le mie mani si allontanano da lui, lentamente, sentendo il calore del suo corpo che mi abbandona. «Domani sera,» dice, la voce carica di promesse. «Fatti trovare pronta.»

Lo guardo, incredulo, ma anche stregato. «Sarò pronta,» sussurro, la voce tremante, cercando di mantenere un tono sicuro, ma so che non ci riesco.

Lui sorride, un sorriso che mi fa venire i brividi. «Lo so, troietta. Lo so.»
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